Avendo adottato per alimentarmi, da quando son nata, la famosa tecnica “dell’imbuto”, ovvero l’ingoiare qualsiasi pietanza, non chiedo tanto ma almeno commestibile, e solo al momento del ruttino cercare di capire che cosa ho ingurgitato…
…capisci ammé…
… che neanche davanti ad uno degli alimenti più pericolosi in circolazione, ovvero il pesce crudo, mi son fatta tante domande.
Confezione squarciata, bavetta in “modalità ON”, rovesciamento dell’intera vaschetta direttamente nello stomaco quasi senza passare dall’esofago.
Poi però mi viene una curiositá, ad altri forse sarebbe venuto un dubbio, uno di quei dubbi atroci che ti fanno sudare freddo, di quelli che ti fanno chiamare il centro antiveleni al primo accenno di pensiero, di quelli che “chiamo il prete per l’estrema unzione che mi porto avanti”.
Invece, come dicevo, a me invece viene solo una curiosità.
Quando scadrà questo benedetto prodotto ittico?
Oggi é l’8, sulla confezione non mi pare ci sia la data di produzione ma mi dicono da una parte:
Che rigorosamente devo consumarla il giorno dell’acquisto (e qui vedo la loro serietà nel tenerci alla salute dei consumatori) anche se poi non capisco perché indichino però la data della scadenza il 9.
Cosa vuol dire, che data dello scontrino alla mano, se io lo avessi mangiato domani, data dell’effettiva scadenza, e fossi morta, loro non mi avrebbero neanche pagato la scritta sull’epitaffio:
“Qui giace Gine, che non avendo saputo interpretare le istruzioni morì di salmonellosi e di ignoranza, burp”.